Posted by lazzarop su 17 Maggio 2016
The curtain falls on the 2012 Olympic Games, the Olympic flame starts its four-year long journey to Rio de Janeiro and the Chairman of the London Organising Committee, Lord Coe, has been appointed to the brand new role of “Legacy Ambassador” with the aim of ensuring that the British economy will benefit from hosting the Games.
While the economic and social rewards are still to come, Great Britain is proudly enjoying its sporting moment, with 29 gold medals and the third position in the overall medal table, behind the giants USA and China.
Other countries have their golden moment too, like Grenada that takes home the first ever Olympic medal, thanks to Kirani James’ victory in the 400 meters, or Uganda, gaining the last gold medal of the Games in the Marathon, and having its national anthem played at the closing ceremony.
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Posted by homoeuropeus su 13 aprile 2012
Gentile Daniela Santanche’,
mi permetta di ricordarle che da un punto di vista storico Nilde Jotti fu eletta alla Costituente prima di conoscere il segretario del PCI (anzi c’e’ un delizioso aneddoto del loro primo incontro alla prima riunione del Gruppo Comunista dell’Assemblea) e divenne Presidente della Camera (la prima donna a ricoprire quell’incarico), 15 anni dopo la morte di Togliatti.
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Posted by homoeuropeus su 14 ottobre 2011
It is possibly the untold dream of every prime minister, to enter the chamber welcomed only by the ovation of your supporters, and address a parliament without any opposition, being interrupted only by cheers and applauses.
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Posted by homoeuropeus su 9 luglio 2011
Un’uscita pubblica di Blair, una delle pochissime in cui accetta di parlare del suo partito al suo partito, e per di piu’ nel quindicesimo anniversario dalla fondazione di Progress, era un’occasione troppo interessante per non parlarne su questo blog. Questo e’ l’articolo che ho scritto per Europa.
Sembrava di stare ad un ritrovo di compagni di scuola che non si vedono da anni, con gli ex-ministri Tessa Jowell, Charlie Falconer, Lord Sainsbury, Stephen Twigg, lo spin doctor Lance Price e molti altri fedeli alleati dei tempi del governo New Labour, che si baciavano e abbracciavano, lieti di ritrovarsi. Leggi il seguito di questo post »
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Posted by homoeuropeus su 23 febbraio 2011
Ha destato grande interesse anche in Italia (anche tra persone progressiste e in ambienti di centrosinistra) il discorso del Primo Ministro David Cameron a Monaco lo scorso 5 febbraio. In esso il leader conservatore delineava una nuova impostazione per rapportarsi al multiculturalismo della nostra societa’, una visione basata sul superamento della tolleranza passiva che e’ stata adottata negli scorsi anni e sulla promozione un piu’ attivo approccio, definito liberalismo muscolare.
Esiste un ideologia islamica radicale -questo in sintesi il ragionamento del Primo Ministro- che nonva confusa con la religione islamica, ma che non puo’ essere neppure tollerata, o continuamente giustificata, cosi’ come bisgna smettere di essre indulgenti verso coloro che questa ideologia predicano o cercare nel disagio e nell’emarginazione delle attenuanti per coloro che la abbracciano.
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Posted by homoeuropeus su 12 febbraio 2011
Non e’ delle proteste di piazza Tahrir e della caduta di Hosni Mubarak che scrivero’ oggi, anche se quello che e’ successo e sta succedndo in Egitto e’ ovviamente destinato ad avere conseguenze enormi sul mondo come lo abbiamo conosciuto fino ad ora (e in questo, solo in questo, sono giustificati i paragoni con l’indimenticabile ’89).
Oggi pero’ mi voglio occupare di una diversa protesta, certamente minore (nella forma e nelle finalita’) rispetto a quella del Cairo: il movimento che si e’ sviluppato nelle settimane scorse in Gran Bretagna contro la chiusura delle biblioteche pubbliche. Leggi il seguito di questo post »
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Posted by homoeuropeus su 2 febbraio 2011
Rubens: La sconfitta di Sennacherib
I pochi affezionati lettori di questo blog sanno che non e’ una pubblicazione regolare e anzi i piu’ attenti sono abituati a lunghi silenzi e pause di riorganzzazione.
Nonostante questo, cio’ che e’ successo nella seconda meta’ del 2010 merita un’analisi e una spiegazione piu’ approfondita: nessun post dal 2 luglio, anzi, essendo quello dedicato ad Alex Langer una bozza scritta in anticipo e poi pubblicata automaticamente (senza neppure, come si puo’ notare, l’aggiunta dei tag!), si potrebbe piu’ correttamente dire che il mio silenzio dura dal 18 giugno.
Eppure di cose da scrivere ce ne sarebbero state molte: Leggi il seguito di questo post »
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Posted by homoeuropeus su 2 luglio 2010
E’ un modo un po’ particolare di ricordare un avvenimento: farlo il giorno prima e per di piu’ di un anniversario cosi’ poco significativo come il quindicesimo (non e’ il decimo, non e’ il venticinquesimo).
Di fondo e’ un modo per dire che ci dovremmo pensare tutti i giorni, che ogni momento e’ buono per ricordare una figura cosi’ originale, stimolante e anticonformista come Alex Langer, che si toglieva la vita appunto il 3 luglio del 1995, invitando al tempo stesso a non essere tristi e continuare “in cio’ che era giusto”.
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Posted by homoeuropeus su 18 giugno 2010
E’ morto Jose’ Saramago.
Nella sua Nobel Lecture, accettando il premio nel 1998, aveva descritto cosi’, il senso del suo romanzo Cecita’:
The apprentice thought, “we are blind”, and he sat down and wrote Blindness to remind those who might read it that we pervert reason when we humiliate life, that human dignity is insulted every day by the powerful of our world, that the universal lie has replaced the plural truths, that man stopped respecting himself when he lost the respect due to his fellow-creatures.
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Posted by homoeuropeus su 8 giugno 2010
Il partito degli spin doctor va definitivamente in pensione: ora anche il più blairiano dei candidati alla leadership del Labour, David Miliband, si è convertito al nuovo paradigma della politica, quello del community organising che è stato alla base della vittoria di Obama negli Usa e che sembra essere la chiave per impostare e vincere qualsiasi battaglia politica.
Lo ha annunciato lo stesso ex pupillo di Tony (che peraltro è appoggiato proprio dai due maestri della manipolazione informativa che hanno creato il fenomeno Blair, Peter Mandelson e Alastair Campbell), nel corso di un seminario a porte chiuse, sabato scorso a Londra. Si è trattato del primo di una serie di appuntamenti attraverso cui Miliband costruirà il suo Movement for Change, un esercito di community organiser che debbono radicare una presenza forte del Labour sul territorio e fornire un canale di comunicazione nuovo tra la leadership e gli elettori, in sostituzione dei focus group e dei sondaggi che hanno caratterizzato l’ascesa del New Labour.
«Dobbiamo costruire un partito in cui chi siamo conta più di quello che facciamo, in cui le persone, con la loro vita, vengono prima dei programmi», ha detto Miliband, in maniche di camicia e senza cravatta, a un centinaio di attivisti convocati di prima mattina per un evento seminariale dal format innovativo. Leggi il seguito di questo post »
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