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Vico, Foa e un ideogramma cinese: pensieri di fine anno per affrontare la crisi

Posted by homoeuropeus su 18 dicembre 2009

«Paiono traversie e sono opportunita’»: questo pensiero di Vico ha accompagnato un lungo pezzo della mia giovinezza. L’ho in qualche modo adottato come senso della vicenda raccontata in queste lettere: il travaglio, le privazioni, la sofferenza del presente erano proiettati nel futuro, non erano un patimento, erano delle possibilita’ e quindi delle scelte.

Con queste parole comincia l’introduzione di Vittorio Foa al volume “Lettere della giovinezza” (Einaudi1998) che raccoglie le lettere scritte durante gli otto anni della sua prigionia, dal 1935 al 1943: anni cruciali  che videro la promulgazione delle leggi razziali, la creazione dell’impero,  l’escalation bellica, anni in cui certamente non si poteva immaginare ne’ il 25 luglio, ne’ l’8 settembre, ne’ tantomeno la Resistenza e la nascita della Repubblica.
Eppure il tono delle lettere di Foa (che venne arrestato a 25 anni e rimase in carcere fino a 33) e’ completamente permeato da una visione positiva, di quell’entusiasmo di chi ha davvero fiducia in un futuro migliore e, senza distacco o illusioni, riesce comunque a vedere in piccoli segni dell’oggi le radici degli sviluppi futuri.

In questi ultimi mesi, in cui la parola crisi (cirsi finanziaria, crisi economica, crisi ecologica, crisi istituzionale, crisi democratica) e’ tornata cosi’ superficialmente di moda, mi sono spesso chiesto se Vico e Foa conoscessero l’ideogramma cinese wej-ji (e’ quello riportato all’inizio di questo post).
Io lo ho conosciuto nel giugno del 1989, quando assieme ad alcuni amici e compagni (si diceva cosi’ allora!) decidemmo di trasformare il dipartimento di cinese dell’Univerista’ di Venezia in un “laboratorio permanente” (altra parola di grande uso in quei tempi) di iniziativa a sostegno della mobilitazione studentesa di piazza Tien-an-men.

In quell’occasione publicammo un piccolo quaderno di approfondimento e analisi, la cui testata riportava appunto l’ideogramma wej-ji, che, come ci spiego’ qualcuno di quelli che studiava cinese, significava “crisi” ma era sostanzialmente composto da due diversi ideogrammi: il primo (wej, appunto) significava “pericolo” mentre il secondo (ji) significava “opportunita’”. In questo modo anche un cinese che conoscesse pochi ideogrammi puo’ immediatamente comprendere che la cirsi e’ una situazione in cui emergono difficolta’ e pericoli, ma da cui si puo’ uscire con nuove conquiste ed opportunita’.

Purtroppo nella nostra cultura, almeno quella moderna, quest’ultima parte del significato di crisi si e’ andata progressivamente perdendo e, dal terrorismo ai cambiamenti climatici noi siamo portati a vedere solo gli aspetti negativi delle crisi, le certezze consolidate che esse mettono in dubbio, le conquiste che rischiamo di perdere, i pericoli.
Per questo motivo ho deciso che l’anno prossimo su questo blog pubblichero’ una serie di post accomunati dal titolo wej-ji (un specie di inchiesta a puntate, potrei dire), in cui a partire da episodi di tutti i giorni provero’ ad analizzare le grandi potenzialita’ che ci vengono aperte quotidianamente da situazioni di crisi: e’ il mio modo di guardare al 2010 con una  prospettiva positiva.

«Vorrei chiedere una cosa ai ragazzi, -concludeva Foa nell’introduzione alle sue lettere- di non vedere tutto come un dramma, di non prestare fede a chi vede catastrofi dappertutto».

7 Risposte to “Vico, Foa e un ideogramma cinese: pensieri di fine anno per affrontare la crisi”

  1. Elena said

    Lazzaro, fai bene a sperare però:
    A) Mi sembra che la situazione del 43, quella dell’89 e quella di oggi siano profondamente diverse. Forse hanno bisogno di speranze diverse?
    B) molte opportunità sono state già colte, come quella di attivare modelli economici di uscita dalla crisi che vedono la salvezza del capitale ma non quella dei salari (a livello di PIL tanto i risultati sono gli stessi? sempre soldi in circolazione sono). Speriamo in altre opportunità?
    C) avevo capito male, o su facebook hai parlato di strategie per uscire della crisi? Spero di leggerle presto (intanto ragiono sulle mie)

    Auguri

  2. Elena,

    non sapevo che avessi un blog, anzi due (o forse anche di piu’ sotto diverse mentite spoglie….)

    Comunque per restare ai tuoi punti:
    A) diverse situazioni ma uguale speranza, che dalle vicissitudini si possa ricavare qualche beneficio.
    B) Appunto, quelle che citi non sono opportunita’ che portano beneficio (generalizzato, per lo meno), ma semplicemente che tamponano la situazione (magari con qualche piccolo o grande beneficio per pochi, che poi ci spacciano per la migliore soluzione possibile per i molti!)
    C)se per strategie ti aspetti consigli su quali azioni comperare, allora forget about it!, perche’ io qui invece provero’ solo ad applicare il mio ottimismo e indicare best practices o ricadute positive che le conseguenze della crisi possono avere per tutti noi.
    Auguri anche a te!

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